Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Nuvole e vento. Che ete detto? Ahimè, ahimè. Nuvole? Vento? E non vi sembra già tutto, vertire e riconoscere che quelle che veleggiano luminose per la sterminata azzurra vacuità sono nuvole? Sa forse d'essere la nuvola? Né sanno di lei l'albero e la pietra, che ignorano anche se stessi; e sono soli. Avvertendo e riconoscendo la nuvola, voi potete, cari miei, pensare anche alla vicenda dell'acqua (e perché no) che divien nuvola per divenir poi acqua di nuovo. Bella cosa, sì. E basta a spiegarvi questa vicenda un povero professoruccio di fisica. Ma a spiegarvi il perché del perché?
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): La voce pazza non si arrese: «Ho visto col binocolo. Se poi non girano alla partita, so io a chi dare la colpa». «Zitto» venne trolto: «A Monaco si passeggia.» Arp ammonì: «Basta il risultato. Solo il risultato. Lo sapete anche voi che i nostri a giugno non sono al meglio. Vecchia storia». «E chi non è al meglio venga in Belgio, c'è tanto carbone da spalare» rise qualcuno dal mucchio.